mercoledì 9 aprile 2014

Ferrero a Verona per sostenere «L’altra Europa con Tsipras»

Verona in, mercoledì 9 aprile
Ferrero a Verona per sostenere «L’altra Europa con Tsipras»

Intervento a tutto campo del segretario di Rifondazione Comunista su Europa, governo Renzi e futuro della sinistra. «Renzi è il primo cameriere della storia che si rivolge al padrone con il tu ed il padrone gli risponde con il lei».

Un discorso a tutto campo quello di Paolo Ferrero ieri sera in Sala Lucchi, giunto a Verona per la campagna elettorale della lista L’Altra Europa con Tsipras. Presenza, quella di Ferrero, organizzata da Fiorenzo Fasoli, segretario provinciale di Rifondazione Comunista. Una sala piena per metà, forse anche a causa del poco preavviso, e un’età media piuttosto elevata.

Il segretario di Rifondazione Comunista ha aperto il suo intervento esprimendo la propria preoccupazione per la situazione sociale e politica italiana e criticando aspramente le misure proposte dall’attuale governo. «Renzi viene visto come l’uomo della provvidenza e, come ci insegna la storia, gli uomini della provvidenza sono molto pericolosi» ha detto Ferrero che non ha risparmiato critiche all’Italicum, la nuova legge elettorale. Non sono mancate le critiche alla CGIL e alla mancanza di democrazia interna che avrebbe contraddistinto l’ultimo congresso del principale sindacato italiano. «C’è stata una progressiva colonizzazione dell’immaginario che è riuscita a far passare l’idea che non vi siano alternative al modello attuale e alle riforme imposte dal governo» accusa Ferrero, tracciando una linea di continuità tra Mario Monti, Enrico Letta e l’attuale primo ministro. Rispetto agli 80 euro che Renzi ha promesso agli italiani, Ferrero li legge come «una gentile concessione del sovrano che non ascolta alcuna parte sociale».

Dopo una ricca e spietata analisi della fase politica italiana, il segretario del PRC affronta il tema centrale della serata: le elezioni europee. «La lista che abbiamo scelto di costruire risponde all’esigenza di unità a sinistra, che non significa un accordo tra Rifondazione e Sel, che rimarrebbe un accordo tra partiti, ma piuttosto un nuovo spazio pubblico che coinvolge movimenti, associazioni e comitati, oltre a molte persone che si sono attivate direttamente per la lista» dichiara Ferrero, che sottolinea l’importanza di una ritrovata sinergia tra sinistra politica e sinistra sociale. Rispetto al programma della lista che candida il leader della formazione greca Syriza a Presidente della Commissione Europea, Ferrero sottolinea l’importanza di una politica europea per l’occupazione, di riconversione sociale ed ambientale della produzione, la critica alle misure di austerità e la messa in discussione del debito. «Questa Europa così com’è fa schifo!» prosegue Ferrero, «e Renzi non fa nulla per cambiarla». «Renzi è il primo cameriere della storia che si rivolge al padrone con il tu ed il padrone gli risponde con il lei», commenta ironicamente Ferrero riferendosi al confronto tra l’ex sindaco di Firenze e Angela Merkel.

«Ritengo» continua il leader di rifondazione «che la preziosa esperienza di questa lista debba proseguire anche dopo le elezioni europee e propongo che i garanti di questa lista continuino ad essere garanti di questo progetto anche dopo le elezioni di maggio e che si scriva insieme un manifesto comune per dare vita ad una sorta di costituente della sinistra italiana unita nelle differenza e autonoma dal PD.

Un esempio concreto di come si possa intervenire in Europa è, secondo Ferrero, ritirando la firma dal Fiscal Compact, che a differenza del Trattato di Maastricht o di quello di Lisbona è un accordo intergovernativo, che infatti Gran Bretagna e Repubblica Ceca non hanno sottoscritto. Gli accordi intergovernativi sono firmati dai governi e quindi si possono cambiare o non sottoscrivere, mentre modificare e cancellare un trattato è una cosa più difficile.

Rispetto alla permanenza o uscita dall’euro, la posizione della lista L’Altra Europa con Tsipras è chiara: «Uscire dall’euro sarebbe una follia, che produrrebbe svalutazione e riduzione del potere d’acquisto dei salari. Con l’introduzione di nuovi dazi doganali peraltro l’Italia ci perderebbe, essendo un paese che esporta più di quanto importa».

Su Matteo Salvini e la Lega non vengono spese molte parole, tranne che per far notare come essi ripropongano l’autarchia e la teoria della razza come negli anni ’30. Non mancano le critiche al M5S: «Un gigantesco parcheggio dove si depositano le incazzature delle persone che non producono nulla».

Quella con il segretario di Rifondazione è stata quindi una serata che ha indubbiamente scavalcato i confini classici di un appuntamento elettorale, per aprire una riflessione che ha spaziato dall’economia alla politica estera, dalla decostruzione dell’immaginario alla problematizzazione antropologica del meccanismo della delega, che caratterizza fortemente il contemporaneo.

Enrico Bertelli

Fonte: http://www.verona-in.it/2014/04/09/ferrero-verona-per-sostenere-laltra-europa-tsipras/

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